Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
(proverbio del popolo Navajo)
l'azienda
L’azienda agricola Termine Grosso si estende tra i comuni di Roccabernarda e Cutro ed è incastonata nel paesaggio unico del Calanchi del Marchesato.
Di proprietà della famiglia Verga dai primi dell’800, quando venne acquistata insieme al resto del latifondo crotonese dalla famiglia Filomarino.
Fino all’inizio del secolo scorso l’azienda Verga conserva ancora l’aspetto del classico latifondo crotonese, successivamente le divisioni ereditarie e la riforma fondiaria degli anni ’50 ne riducono notevolmente le dimensioni fino agli attuali 500 ettari.
la nostra storia
Siamo Antonio e Patrizia Giglio Verga due agronomi innamorati della natura e della buonacompagnia, nati e cresciuti a contatto con la terra.
Da mio padre Fabrizio e da mio nonno Antonio, entrambi di Cirò, ho ereditato la cultura di essere agricoltore ed allevatore. Da loro ho preso in prestito i vecchi vigneti di famiglia ed ho ereditato l’arte di coltivarli, di vinificarne le uve e di trasferire in un calice tutta la mia passione ed il sapere dei miei studi da condividere con naturalezza con gli amici.
Dal ramo materno, i Verga, ho ricevuto all’età di tredici anni l’azienda di Termine Grosso, proprietà di famiglia da oltre due secoli, che si estende per 500 ettari a cavallo dei comuni di Roccabernarda e Cutro nel cuore del Marchesato crotonese
Dal 1998, anno del mio matrimonio, mi sono stabilito definitivamente in azienda, con mia moglie Patrizia, dove già io insieme a mio padre lavoravo.
Con lei abbiamo programmato una serie di cambiamenti al fine di produrre qualità nel pieno rispetto dell’ambiente, in quella che, un passo dopo l’altro stava diventando la nostra
casa.
Come prima cosa abbiamo dato nuova vita a tutte le case presenti nel centro aziendale condividendole con alcuni dei nostri collaboratori, fino a costituire nel borgo, una piccola comunità multietnica e ospitale, un pezzo di mondo che ha trovato tra queste colline accoglienza e dedizione.
25 anime un misto di culture religioni e costumi differenti ma uniti dal piacere di vivere in campagna e condividere un progetto.
Il nostro filo conduttore: armonia, equilibrio, schiettezza.
Dal 1997 decidiamo di convertire l’intera azienda in biologico e nel rispetto dell’economia circolare restituiamo alla madre terra tutto ciò che gli sottraiamo, letame, acque reflue depurate, residui delle coltivazioni.
Nello stesso periodo abbiamo ripreso l’utilizzo di antiche varietà autoctone sia nel settore cerealicolo, con la semina dal grano Senatore Cappelli, che nel settore viticolo impiantando, insieme a mia moglie, un piccolo vigneto con varierà autoctone provenienti dalle vecchie vigne di famiglia di Cirò.
Il nostro fine era di produrre alimenti a residui ZERO altamente SOSTENIBILI.
Una scommessa non facile, vista la molteplicità di coltivazioni ed allevamenti presenti in azienda, ma eravamo convinti che fosse l’unico modo per differenziarsi dalla globalizzazione selvaggia che sta cancellando tradizioni, sapori, odori a favore di prodotti omologati e standardizzati.
Dopo 10 anni di prove di vinificazione nel 2008 decidiamo di dare vita alla cantina, a cui diamo il nome della contrada in cui ricade il centro aziendale TERMINE GROSSO, per consolidare il legame esistente tra prodotti e territorio.
Partiamo dalla ristrutturazione di un fienile con annessa stalla per piccoli animali, che diventeranno rispettivamente cantina e fucina dei sapori collegati da una porta i dueluoghi, dove il vino si crea e si condivide, si fondono.
Nel 2014 ampliamo la nostra cantina annettendovi la bottaia sotterranea, i locali per imbottigliamento e lo stoccaggio dei vini.
Per essere autosufficienti dal punto di vista energetico ci dotiamo nel 2014 di un impianto di energia alternativa da fotovoltaico, posto sui tetti delle strutture aziendali, che alimenta la cantina, la stalla e il borgo nel quale viviamo, successivamente ampliato nel 2024.
Anche nel packaging la sostenibilità rimane alla base della la nostra filosofia.
Utilizzo di bottiglie appropriate non eccessivamente pesanti e pertanto con minore impatto ambientale, tappi con le caratteristiche del sughero ma non di sughero. Costituiti da tre materiali che consentono la stessa micro-ossigenazione delle migliori materie prime naturali senza decorticare le sugheraie e senza lasciare nel vino residui e odore di tappo.
Per noi fare il vino è un piacere e ancor di più è un piacere fargli raccontare la nostra terra, la nostra storia, la nostra filosofia produttiva incuriosendo ed avvicinando a questo mondo fantastico e misterioso anche chi non lo conosce, costantemente animati da una duttile curiosità priva di confini.
Accanto a noi in ogni attività, ed in ogni nuovo progetto i nostri figli Fabrizio e Maria Pia, cresciuti in azienda insieme ai figli del personale che vive con noi, profondi, eclettici e riconoscibili, esattamente come i tralci di vite e i vini, cresciuti insieme a loro fin da quando erano bambini.
cronostoria
La famiglia Giglio Verga ha una storia molto antica. Di seguito abbiamo raccolto quelli che sono i momenti più importanti che nei secoli abbiamo vissuto lasciando un segno.
